
Justice League, ci sarà giustizia anche per il DCEU?
26/03/2017Il trailer ufficiale di Justice League (in Italia a novembre) è sbarcato online e ammetto che mi ha “stuzzicato” più del footage rilasciato in occasione del Comic-Con 2016. Le virgolette sono d’obbligo però, dopo i passi falsi di Batman v Superman e Suicide Squad e tutte le perplessità che circondano il DC Extended Universe.
Parlando del promo attraverso una serie di riflessioni organizzate in semi flusso di coscienza, comincio dall’Aquaman di Jason Momoa, personaggio intrigante per look, caratterizzazione e fisicità. Ok, lo ammetto, l’ex Khal Drogo del Trono di Spade è un figo e su di lui calzano a pennello le parti da guerriero spaccone, ma Snyder e soci sembrano essere riusciti a rendere interessante e moderno uno dei supereroi più longevi della DC Comics, che sinora il cinema aveva costantemente snobbato senza che nessuno gridasse allo scandalo.
Barry Allen/Flash di Ezra Miller si conferma la macchietta di turno, soprattutto nei suoi siparietti con Bruce Wayne. Con ogni probabilità sarà lui la principale fonte di humor, seguito a ruota da qualche battutina dei suoi compagni. Ma all’ironia accompagnerà anche lo spettacolo delle scene fulminanti e superveloci, da fare invidia alle prodezze di Quicksilver con gli X-Men.
Su Gal Gadot/Wonder Woman non ho dubbi sin da BvS, e ora si appresta ad arrivare in sala con il suo stand alone, che invece qualche interrogativo me lo lascia con il duello tra Amazzoni e nazisti…
Conferma dell’onnipresente Lois Lane a parte, personaggio capace di rendere odiosa persino un’attrice che adoro come Amy Adams, il trailer di Justice League ha fatto il suo, caricando con una versione rock di “Come Together” dei Beatles e puntando su formazione e dinamiche del team. L’estetica di Snyder, che a parer mio o ti piace o la detesti, è poi fedele a quanto già mostrato nei suoi lavori precedenti: chi conosce la mano del regista non avrà faticato a scorgere rimandi visivi e cromatici ai vari Sucker Punch, Watchmen e, chiaramente, Dawn of Justice. La speranza è che la visione non gli sia scappata di mano come spesso è capitato, film sopra citati compresi, poiché la mancanza di equilibrio narrativo e stilistico è stato uno dei problemi maggiori di questa prima fase di vita del DCEU.
Justice League si muove da quanto raccontato nel corso del duello tra Batman e Superman per portare sulla Terra i parademoni di Steppenwolf, il villain comparso nella versione estesa di BvS, a colloquio con Lex Luthor nella navicella aliena di Zod (sotto).
A lui si riferiva il delirio profetico di Luthor in prigione alla fine del film, e ora l’alieno è pronto a invadere il nostro pianeta con il suo esercito di creature alate, già sognate da Batman sempre in Dawn of Justice. Uno scontro che il trailer di JL presenta con caratteristiche epiche (da notare la gigantesca battaglia tra i demoni e le Amazzoni di Wonder Woman in campo aperto), unendo ai registri del cinecomic quelli della fantascienza e del fantasy.
Proprio da questo grosso mix deriva il rischio di accartocciarsi su se stessi come in passato, senza dimenticare che il cinecomic sarà anche il biglietto da visita dei prossimi film in solitaria di Aquaman, Flash e Cyborg. È quindi lecito aspettarsi un accenno di origin story per ciascuno dei tre personaggi e il trailer ci ha anticipato: a) il mondo sommerso di Aquaman, in cui troviamo anche Amber Heard nei panni di Mera, storicamente moglie del supereroe; b) Barry Allen in visita al padre Henry (Billy Crudup) in carcere, accusato di aver ucciso la moglie; c)il passato da promessa del football di Ray Fisher/Cyborg al quale, presumibilmente, seguiranno immagini dell’incidente che l’ha reso un ibrido uomo-macchina.
Amalgamare questa mole di percorsi narrativi in un unico film, realizzato per dare continuità al progetto, è un’impresa per chiunque e la strategia più giusta forse sarebbe stata avere pazienza, costruire e raccontare i profili di ciascun personaggio prima di scatenarli nel crossover. Ma forse il tempo non era dalla parte (o nei progetti) di Warner, che ha scelto di premere subito sull’acceleratore accettandone i pericoli.
Scelta coraggiosa, folle o semplicemente stupida, ma mi auguro che il DCEU riesca a rimettersi in carreggiata: ha cast, autori, materiale narrativo e mezzi economici per farlo. E il suo esercito di supereroi, per certi versi figli di storie più affascinanti di alcuni colleghi Marvel, merita la migliore qualità produttiva di questo mondo.