
Comic-Con 2017: i top e i flop
24/07/2017L’edizione 2017 del Comic-Con di San Diego si è conclusa e, come da tradizione, non si è risparmiata nel mostrare trailer e footage dei titoli più grossi in arrivo al cinema e in tv nei prossimi mesi. Dunque, in base a quanto visto, ecco un piccolo e personale bilancio del meglio e del peggio di quest’anno.
Top – Marvel Style
Ormai quello Marvel è uno stile all entertainment, che esce dal grande schermo per manifestarsi in pompa magna a ogni grande evento. Prima del Comic-Con c’è stato il D23 di Disney, che ha presentato cast e prime immagini di Avengers: Infinity War, replicate poi anche a San Diego con conseguente delirio dei presenti. In rete il footage è uscito in versione leaked prima di sparire (quasi del tutto) e quanto di pochissimo si è potuto vedere – l’incontro nello spazio tra Thor e i Guardiani, i primi sensi di ragno di Peter Parker, e la potenza devastante di Thanos – è stato sufficiente per aumentare l’hype di un film atteso già dalle fasi di pre-shooting.
Ciò che invece di concreto è approdato online è il nuovo trailer di Thor: Ragnarok, che dimostra quanto il regista Taika Waititi abbia voluto prendere le distanze dai due capitoli precedenti. Oltre a uno humor guidato dai siparietti tra Thor, Hulk e Loki (a proposito, bentornato), colpisce il coloratissimo stile visivo, che prosegue la ricerca cromatica di questa nuova Fase della Casa delle idee, già evidente in Doctor Strange e Guardiani della galassia Vol. 2.
E che dire di Cate Blanchett nei panni di Hela se non che promette di essere una villain con i controcazzi (“non sono una regina, sono la dea della morte“, cit.).
Marvel non si muove di un millimetro da quelli che sono i suoi obiettivi di intrattenimento totale e di rinnovamento del suo immaginario. Che piaccia o meno, è una strategia ineccepibile per coerenza e solidità, e infatti non sorprende che ora ogni franchise punti a imitarne il modello condiviso… Con Thor, appuntamento in sala il 25 ottobre.
Flop – Justice League
Il teaser svelato qualche mese fa mi aveva fatto ben sperare. Lo sneak peek del Comic-Con mi ha riportato sulla terra. Perdonatemi fan DC, ma se questo è il biglietto da visita del film che dovrebbe far esplodere definitivamente il DC Universe cinematografico, io alzo le mani. Ormai la confusione produttiva di Warner si riflette anche nei vari promo. “All in” è lo slogan del film, appropriato in più di un senso: da una parte, è il crossover su cui Warner scommette tutto. Dall’altra sembra un insieme di registri pescati qua e là da più generi e rimescolati alla rinfusa, segno che quanto di buono fatto con il film su Wonder Woman era solo un caso isolato. Si notano, più nello specifico, una cozzaglia di effetti speciali e slow motion estreme, alternate a spruzzate di humor per gentile concessione del Flash di Ezra Miller. Il cattivo è Steppenwolf, una sorta di “Doomsday Parte 2” che piomba sulla terra con il suo esercito di parademoni alati: elementi alieni disegnati con un look da fantasy dark la cui CGI sembra essere uscita da un videogioco old gen. Bah.
Ad aggiungere benzina sul fuoco, le ultime voci relative alla volontà della major di silurare Ben Affleck e il suo Batman. Rumor che l’attore ha provato a sedare con un’intervista a EW, con scarsi risultati in verità: «Le mie condizioni non cambiano, ho fatto due film (Batman v Superman e Justice League, ndr) e ho intenzione di farne un terzo, se lo vorranno». Il terzo è lo stand alone su Batman, diretto da Matt Reeves, che si sta godendo gli applausi per The War – Il pianeta delle scimmie: «Non mi ha ancora parlato della sua visione, era completamente assorbito dal suo film. Ma sono entusiasta del suo coinvolgimento e non vedo l’ora di conoscere il suo progetto». E attenzione ora: «Con Justice League credo che abbiamo finalmente trovato il tono giusto. Finché mi vorranno continuerò a lavorare con il massimo dell’impegno, pensando a quanto sono fortunato a girare questi film. E se alla fine decidessero di sostituirmi, sono sicuro che troveranno una persona straordinaria».
Top – Stranger Things 2
La seconda stagione della serie Netflix (attesa il 27 ottobre) si è svelata con un trailer che ne ha riconfermato le atmosfere sinistre e squisitamente anni ’80, ricche di citazioni alla cultura pop di quell’indimenticabile generazione. All’effetto nostalgia si aggiunge l’inquietudine di Will, che purtroppo per lui paga le conseguenze del suo legame con il “Sottosopra”. Terribili e oscure visioni tormentano il ragazzino, pronto suo malgrado a trascinare famiglia e amici nel suo nuovo incubo a occhi aperti. Ancora una volta il mix di generi – horror, sci-fi, teen movie, drama, avventura e thriller (come le note del brano di Michael Jackson in sottofondo) – sembra gestito alla perfezione e in quanto ad alimentare engagement e hype il trailer fa il suo lavoro.
(Mezzo) Flop – The Defenders
Non lo so. Le cose avevano già cominciato a scricchiolare con la seconda stagione di Daredevil, che soffriva nell’equilibrio delle storyline (meravigliosa quella sul Punitore, noiosa quella su Elektra). Luke Cage l’ho trovato curato nella riproduzione dell’immaginario urbano e hip-hop e la fisicità di Mike Colter parlava da sola, eppure non mi ha preso fino in fondo. Di Iron Fist ne parlavo qui e male. E ora questo crossover supereroistico mi lascia perplesso: il progetto Marvel di mostrare il suo “dark side” in tv ha funzionato a sprazzi e alla lunga l’ho trovato un po’ ripetitivo negli schemi narrativi e nell’espressione della violenza nelle scene action. Ora mi sembra di avere a che fare con gli ennesimi figli degli Avengers, sebbene in questo caso si muovano a Hell’s Kitchen. Ma non lo boccio in partenza, anzi: sarà per il riff di Come as you are dei Nirvana, però la cosa riesce a incuriosirmi. Rimandato al 18 agosto (sarò in mezzo al mare, quindi lo recupererò più in là…).
Top – Ready Player One
Forse nessuno tranne Steven Spielberg poteva trasformare in un film Ready Player One, il romanzo di Ernest Cline che, oltre a essere un best seller, è anche un grande omaggio alla pop culture anni ’80. Per chi non lo sapesse, la storia è ambientata nel 2045, in un futuro difficile per l’umanità, sempre più a corto di risorse. Ma evadere si può grazie a Oasis, una realtà virtuale a cui tutti possono accedere tramite un visore e guanti ad hoc. Tra i frequentatori più assidui di questo universo c’è il giovane Wade Owen Watts, i cui eroi risiedono proprio nell’immaginario anni ’80. E sono queste icone generazionali a venire ricreate in Oasis, da Freddy Kruger alla Delorean di Ritorno al futuro. L’impatto visivo del trailer lascia a bocca aperta come promesso dallo stesso Spielberg, che ha dichiarato di aver ricreato questo universo fittizio tramite motion capture. L’uscita al cinema è fissata al 2018.
Flop – The Walking Dead
Cinque minuti e venti (5:20!) di nulla. Proprio come la settima stagione, che purtroppo è durata un po’ più a lungo. Tutto quello che avevo da dire sulla serie AMC l’ho sputato fuori qui. Ora vivo l’ottava stagione con un certo menefreghismo e pessimismo. Il brutto è che a differenza di quanto mi ero promesso non riuscirò a non vederla, perché seguo The Walking Dead dalla prima puntata, quindi in qualche modo recupererò anche le future gesta di Rick e soci. Senza dubbio, una o due puntate fighe su sedici le incontrerò no?!
Flop – Inhumans
Boh. È vero, non ho la minima idea di quale peso questi Inhumans abbiano nell’universo a fumetti Marvel. Ma non tutti si chiamano Guardiani della galassia e non tutti hanno un James Gunn (nerd appassionato prima di tutto) alla regia. Soprattutto e per fortuna, non tutti si presentano con un trailer che vuole far passare per stupefacenti effetti speciali che sembrano vecchi di anni, sguardi intensi degli attori in stile soap opera e… non so, robe a caso. Salvo solo il bulldog gigante, che vorrei abbracciare all’infinito.