IT, il trailer ufficiale galleggia online

IT, il trailer ufficiale galleggia online

27/07/2017 0 Di AndreMovie

Sarà che io un film su IT lo aspetto con grande masochismo da sempre. Sarà che il teaser mi era piaciuto tantissimo. Ma il trailer ufficiale appena sbarcato online del film di Andy Muschietti non mi ha fatto provare quel brivido sulla schiena che mi aspettavo. Succede quando l’hype è alle stelle, o quando conosci a memoria il materiale di riferimento.

Intendiamoci, il trailer non è male, anzi fa il suo dovere. La sensazione è solo che viaggi col freno a mano tirato per tenersi il meglio, come spesso accade nella campagna promozionale di titoli importanti. Il video replica alcune immagini già viste nel teaser, sottolinea il legame di squadra che si crea tra i giovani protagonisti, e mostra qualche scena in più con il clown di Bill Skarsgård. 

Muschietti sa creare atmosfere inquietanti e il film prometterebbe più di un salto sulla sedia. Alcuni particolari, però, mi fanno un po’ storcere il naso da grande fan del libro. Uno fra tutti il mistero della morte di Georgie Denbrough, il fratellino di Bill. Nel film pare solo scomparso, nel libro di Stephen King muore nelle primissime pagine: IT gli stacca di netto un braccio, che il piccolo aveva allungato per riprendersi la sua barchetta spinta dalla pioggia nel tombino da cui poi spunta il clown.

In quelle prime pagine, ipnotiche quanto dolorose e scioccanti, c’è tutta l’essenza terrificante di IT, creatura che si attacca all’innocenza dell’infanzia, la infetta con la paura e quindi se ne nutre. La libertà che si sono presi Muschietti e sceneggiatori da una parte ci sta ed è fedele alle regole di un adattamento cinematografico che cerca di avere vita propria. Inoltre è una scena forte da riprodurre fedelmente, tanto più che ha un bimbo come vittima. Condivisibile, quindi, censurarla in qualche modo, meno stravolgerne l’esito, non una piccola libertà ai fini della narrazione, soprattutto se si pensa alla sete di forza vendicativa che spinge Bill ad affrontare il mostro.

A proposito, nel libro il ragazzo soffre di balbuzie, tanto che il suo soprannome è “Bill tartaglia”. Nel film, invece, l’handicap sembra scomparso. Altra pecca, perché è una caratteristica fondamentale per la definizione del personaggio, leader del Club dei perdenti.

Insomma, non mi aspetto un flop o una delusione, e il 19 ottobre sarò in sala. Ma temo qualche licenza poetica troppo pesante, soprattutto in questi snodi fondamentali.