New Mutants: se i cinecomic diventano horror…

New Mutants: se i cinecomic diventano horror…

14/10/2017 0 Di AndreMovie

I cinecomic possono anche essere film horror. O meglio, possono immergersi anche in quel tipo di atmosfere. Lo ha dimostrato il primo trailer di New Mutants, spin-off della X-Men Saga diretto da Josh Boone (Colpa delle stelle): il promo sembra tutto tranne che un film su (futuri) supereroi. È ambientato in una clinica oscura in cui sono rinchiusi dei ragazzi… “speciali”. Che subiscono esperimenti.

Ci sono tutti gli elementi degli horror a tema “manicomio”, quasi in stile Carpenter, compresa l’infermiera cattiva. In più, una nota di soprannaturale, tipica delle case stregate di solito, e qui invece simbolo delle capacità dei protagonisti. Non esattamente un quadretto da cinecomic di tutti i giorni.

È un mix intrigante che dimostra una volta di più come i film sui supereroi possano avere svariate messe in scena, che non si risolvono solo nel paradigma Marvel o in quello (ancora “under construction”, diciamo così…) Warner-DC. Non è un caso che la Factory di New Mutants sia 20th Century Fox: l’unica casa che non ha avuto paura di rischiare, uscendo da schemi fissi e mischiando le carte di un genere fin troppo cristallizzato.

La svolta è iniziata con la seconda trilogia degli X-Men, aperta da X-Men: l’inizio di Matthew Vaughn. Un ciclo che ha riavvolto il nastro temporale riportando Xavier, Magneto e soci indietro nel tempo. Versioni young a parte, il nuovo cast si è inserito in un ciclo più “sperimentale” rispetto al passato, che alla consueta dose di intrattenimento ha insistito anche su elementi sci-fi (Giorni di un futuro passato), sul tema del “diverso” che da sempre accompagna le storie degli X-Men, su complotti e doppi giochi, quasi da spy movie anni ’70. Il più debole anello della trilogia è l’ultimo capitolo, Apocalypse, perché il più fracassone e blockbuster di tutti.

Una “rivoluzione” narrativa che ha portato a Deadpool e Logan: il primo ha innaffiato di sarcasmo, meta-cinema, umorismo e toni R-rated la strada già percorsa. Il secondo, che ha chiuso il sipario sul Wolverine di Hugh Jackman, ha rivelato una profondità sorprendente, un’elegia sulla vita e sulla morte disegnata all’interno dei contorni di un commovente western moderno.

Adesso tocca al film di Boone provare a sorprendere, da nuova variante del genere. L’uscita è prevista per la prossima primavera e le basi per convincere con qualcosa di nuovo sembrano esserci.

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