
Sanremo non ci piace? C’è altra vita in tv
07/02/2018A meno che non siate bloccati su Marte come Matt Damon in The Martian, avrete forse sentito che è partito il Festival di Sanremo. Anzi, probabilmente la notizia vi sarebbe arrivata comunque anche sul Pianeta Rosso. Che lo si disprezzi o lo si ami, però, il Festival è riuscito in una cosa buona: regalare qualcosa da vedere in tv.
Sanremo anche no? Le alternative in tv – #Cinema90
Non parlo dei vari Sky, Netflix o Amazon Prime, ma della tv old-gen, quella pre-streaming e offerte premium, che con la controprogrammazione a Baglioni e il suo lifting in questi giorni risorge grazie a gemme ormai rare per i normali palinsesti.
In testa metto la rassegna #Cinema90 lanciata da Italia 1 lunedì. A inaugurare il ciclo, il primo Mission: Impossible di Brian De Palma. Rivederlo a distanza di anni e praticamente in contemporanea con la diffusione del trailer del sesto capitolo, Mission: Impossible – Fallout, me l’ha fatto apprezzare ancora di più. È un mix perfetto di spionaggio e azione che il franchise non è più riuscito a replicare, virando verso lo spettacolo delle sfide di stuntman di Tom Cruise.
Il giorno dopo, Terminator 2: il giorno del giudizio, tra i sequel più belli della storia del cinema con Schwarzy cyborg buono e più umano, il T-1000 da brivido di un “liquido” Robert Patrick, le esplosioni infinite e un finale che ti strappa pure la lacrima.

Seven, di David Fincher (1995)
Quindi Seven, per quanto mi riguarda il thriller dei thriller: quelli che si esaltano per i disegni dei vari Saw (non parlo del primo episodio di James Wan, quello merita davvero) forse si dimenticano dell’opera d’arte macabra, folle e diabolica firmata da Kevin Spacey nel 1995. Un film cupo e cinico, che si (e ci) interroga sulla sgradevolezza del mondo e sul significato da attribuire alla violenza che lo caratterizza. Capolavoro, imitatissimo e mai eguagliato, che lascia un segno indelebile.
E giovedì 8 settembre? Ve lo dico subito: I soliti sospetti. Convinti che i film di Nolan siano rompicapo? Il film di Bryan Singer viene prima ed è tra i titoli che vale sempre la pena rivedere per essere certi di aver capito tutto. “Chi è Keyser Sozier?” è il grande interrogativo di una storia tortuosa, in cui quasi nulla sembra avere spiegazione. Un grande scherzo valso a Spacey (sì, sempre lui) il suo primo Oscar.

I soliti sospetti, di Bryan Singer (1997)
Si prosegue venerdì 9 con l’energia di uno spumeggiante Jim Carrey in The Mask, che tra un’evoluzione facciale e l’altra grazie alla maschera che lo trasforma in una vera forza della natura, trova pure il tempo di conquistare una giovanissima Cameron Diaz.
E se sabato 10, chiusura di Sanremo, Italia 1 propone l’evitabilissimo The Mask 2, ci pensa Rete 4 a venire in soccorso degli anti-Festival con Dredd – La legge sono io, ovvero Stallone poliziotto-giudice in una Los Angeles del futuro in cui il crimine dilaga.
Sanremo anche no? Le alternative in tv – Rai Movie, Tv8 e Iris
Facendo zapping si trova altro: martedì 7/2, Rai Movie offre Il fuoco della vendetta, con Christian Bale, Casey Affleck, Woody Harrelson, Forest Whitaker e Willem Dafoe. Un cast da premio Oscar per una storia potente, a metà tra il dramma e il revenge movie. Non vi basta? Ecco Crazy Heart con un magnifico Jeff Bridges su Cine Sony. Tornando a Mediaset, lato Iris, ecco Dogville di Lars Von Trier, visione non facilissima ma suggestiva per l’impianto teatrale e agghiacciante per pessimismo.
Giovedì 8 febbraio le alternative sono Cold in July (Rai Movie), thriller solido con Dexter… pardon, Michael C. Hall protagonista. O ancora l’azione di Point Break su Tv8, con due indimenticabili Keanu Reeves e Patrick Swayze, e le risate – tante – di Tropic Thunder, parodia dei war movie ma anche della stessa Hollywood firmata Ben Stiller.

Mulholland Drive, di David Lynch (2001)
Venerdì 9: sempre su Rai Movie, il classicone Il ponte sul fiume Kwai con Alec Guinness e William Holden, sette Oscar, tre Golden Globe e un David nel 1958. Mentre su Iris l’offerta è Mulholland Drive, ennesima visione onirica di David Lynch, prima lineare poi labirintica, sensuale e angosciosa, allucinata e affollata da personaggi alla Twin Peaks. Ah sì, con una discreta Naomi Watts protagonista.
Sabato 10: l’adrenalina di Rush (Rai Movie), storia del duello in F1 tra James Hunt (Chris Hemsworth) e Niki Lauda (Daniel Bruhl), esempio di come alla rivalità sportiva spesso si accompagni il rispetto verso il “nemico”. In alternativa, Frankenstein Junior su Nove: parodia inimitabile del romanzo di Mary Shelley firmata Mel Brooks, con il compianto Gene Wilder.

Frankenstein Junior, di Mel Brooks (1974)
Film visti e rivisti dite? Forse per qualcuno, ma cosa importa? Un bel film è sempre una gioia, dispiace solo che serva il Festival per avere una programmazione un minimo valida e varia. Se Sanremo durasse tutto l’anno…