Unsane: in sala il thriller di Steven Soderbergh girato con l’iPhone

Unsane: in sala il thriller di Steven Soderbergh girato con l’iPhone

08/07/2018 0 Di AndreMovie

Girare un film con un iPhone oggi è possibile e non è certo una notizia da lasciare sconvolti. Quando però il risultato non è niente male e il regista è uno che si è sempre divertito un mondo a giocare con il cinema, allora possiamo anche addentrarci in discorsi un tantino più profondi.

Nelle sale italiane è appena sbarcato Unsane, il nuovo thriller di Steven Soderbergh girato appunto con il gioiellino Apple e che racconta dell’instabilità mentale di una donna vittima di stalking. Un’instabilità che la costringe alla permanenza forzata in un istituto psichiatrico. La domanda è: pazza vera o sotto c’è altro?

Unsane: un film con l’iPhone? Si può

Girato in una sola settimana, Unsane per stile di regia non deve essere confuso con i tanti prodotti (horror in primis) found footage via camera a mano traballante emersi in questi anni. È un film che Soderbergh dirige come se in mano avesse una classica macchina da presa, adattando la “nuova” tecnologia alle esigenze di narrazione.

Girato in una sola settimana (e in gran segreto), il film ha tutte le caratteristiche di un prodotto di genere: è un noir che abbraccia volentieri l’horror e avvolge con atmosfere ansiogene rese ancora più claustrofobiche grazie ai grandangoli esagerati o ai primi piani molto ravvicinati. L’iPhone diventa lo strumento con cui infrangere il confine tra realtà e finzione, verità e menzogna e – soprattutto – l’arma con cui Soderbergh non solo mescola generi e linguaggi cinematografici, ma traccia sottotesti di riflessione importanti.

Unsane

Claire Foy in una scena di Unsane (2017), di Steven Soderbergh

Le conseguenze distruttive dello stalking, della molestia reiterata e dell’ossessione sono le tematiche principali e forse mai come in questo periodo attuali. In epoca di “Metoo”, dell'”orco” Harvey Weinstein e di un cinema – inteso come industria – che in coro dice basta alla disparità di diritti e a qualsiasi tipo di violenza (se guardiamo in casa nostra ricordiamo il monologo di Paola Cortellesi ai David di Donatello di quest’anno), Unsane va oltre il problema di gender e prosegue anche quel ritratto malsano della realtà psichiatrica che Soderbergh aveva già tracciato in Effetti Collaterali, altro thriller psicologico in cui nulla è come sembra.

Il bello è che tutto questo non è creato in modalità polpettone, ma con un’abilità che coinvolge, spaventa e sì, può anche allontanare, però punge la sensibilità dello spettatore.

Steven Soderbergh: l’ispirazione giusta per Hollywood

Soderbergh dunque (in sala anche con il divertente La truffa dei Logan) non smette di divertirsi giocando con il cinema e le sue proprietà di linguaggio. Non si ferma al tradizionale, bensì osa, prova, cerca e crea il nuovo secondo la sensibilità che lo contraddistingue. Sarebbe il caso che Hollywood ne prendesse ispirazione per rinnovarsi un po’, soprattutto nelle sue grandi produzioni.

Ho la sensazione che oggi si tenda a vivere in maniera un po’ troppo nostalgica, senza staccarsi da quelli che sono stati i grandi successi del passato.

Penso alla direzione presa dalla saga di Jurassic World, che velociraptor empatici e addomesticati a parte vive sugli stessi schemi del primo Jurassic Park, incartandosi su se stessa.

Penso a Creed II, che promette il duello tra il figlio di Ivan Drago e il figlio di Apollo Creed in un match che riapre la faida teoricamente conclusa in Rocky IV da Sylvester Stallone e Dolph Lundgren (ovviamente presenti nel cast del sequel).

Penso allo spin-off di Transformers su Bumblebee o all’ennesima versione di Halloween, che nonostante sia stata appoggiata da John Carpenter e prodotta da Blumhouse (ovvero la fabbrica horror più prolifica degli ultimi anni) mi stanca solo a pensarci.

Il cinema è una macchina seriale fin dall’inizio dei suoi tempi, ma credo che ultimamente il grande ciclo di blockbuster faccia più fatica del solito a stupire. Per questo il coraggio e la passione di Soderbergh dovrebbero essere d’esempio anche per le grandi distribuzioni.

Ultima cosa: penso sia giusto sottolineare che Unsane è distribuito da 20th Century Fox, ovvero la casa di distribuzione che negli ultimi anni ha dimostrato come un minimo di originalità possa essere applicata anche a prodotti di massa, cinecomic in primis (la nuova trilogia X-Men, Deadpool, Logan e il prossimo New Mutants).