Comic-Con 2018: Godzilla e Aquaman, lunga vita ai Re

Comic-Con 2018: Godzilla e Aquaman, lunga vita ai Re

22/07/2018 0 Di AndreMovie

Perdonami Godzi se oso avvicinare alla parola “Re” anche il nome di Aquaman oltre il tuo. L’ho fatto solo perché in una sola giornata il Comic-Con di San Diego ha regalato i trailer di Godzilla: King of the Monsters e del cinecomic di James Wan con Jason Momoa, futuro signore dei sette mari.

Quindi mettiamola così: da una parte abbiamo un Titano, una forza primordiale pronta a scatenarsi (di nuovo) insieme a tre compagni di “giochi” come la falena Mothra, lo pteranodonte Rodan e King Ghidorah, il mostro a tre teste.

Dall’altra, c’è un supereroe non certo tra i più popolari della storia che ora vive nella reincarnazione tutta muscoli e tatuaggi di Momoa. Già introdotto in Justice League, nel film di James Wan Aquaman non è ancora il Re del mondo sommerso ma viene richiamato a casa per sfidare il suo fratellastro, che punta a scatenare una guerra contro tutto ciò che sta in superficie. Sconfitto lui e scongiurato il conflitto, sarà tempo di salire sul trono.

Il fatto che entrambi i titoli siano di casa Warner permette di fare un confronto sullo stato dei due universi condivisi due fanno parte: il trailer di King of the Monsters, che irradia imponenza da ogni fotogramma, è il terzo tassello di quel Monster-Verse iniziato col reboot di Godzilla di Gareth Edwards e proseguito con Kong: Skull Island. Un universo colossale che promette di portare i monster-movie su un nuovo livello di intrattenimento, più mastodontico, apocalittico e riflessivo sulle conseguenze delle azioni dell’uomo sull’ambiente.

Aquaman è l’ennesima scommessa del DCEU: ormai non so più cosa pensare di questo franchise. Un po’ perché ho perso le speranze, un po’ perché sono curioso di vedere se e quando riusciranno a ritrovare anche un minimo di quadratura del cerchio dopo Wonder Woman, a oggi l’unico film riuscito dei cinecomic DC.

Ho sempre applaudito James Wan, perché dai tempi di Dead Silence lo ritengo tra i migliori registi/produttori horror di questa generazione (il primo Saw, la saga di Insidious, The Conjuring: tutti suoi). Mi lascia perplesso il suo passaggio al grosso blockbuster: Fast & Furious 7 viveva e funzionava nel ricordo di Paul Walker e nel rispetto dei collaudatissimi elementi che hanno fatto la fortuna della saga. Con Aquaman Wan entra in un contesto che vive under construction sin dall’inizio: la speranza è di vedere un film anzitutto con un senso (e non è cosa scontata considerati i precedenti), quindi uno spettacolo con tutto ciò che di meglio la creatività di JW potesse creare dall’immaginario subacqueo di un supereroe ancora tutto da scoprire.