
Brand New Cherry Flavor, che Rosa Salazar ci maledica tutti!
04/09/2021Brand New Cherry Flavor. Tradotto, Al nuovo gusto di ciliegia. Di che parliamo? Di un gelato? Di un bel bicchierone di milkshake? No, di una nuova serie Netflix che, meglio precisarlo subito, non ha niente a che fare né con i gelati né con i milkshake.
Mi ci sono buttato completamente al buio per combattere la depressione del rientro dalle vacanze e quello che mi sono ritrovato per le mani sono 8 episodi a base di maledizioni, stregoneria, schiavi zombie, (meta)cinema e gattini. Proprio piccini piccini, appena nati (letteralmente). E quando ci sono i gattini di mezzo il mondo non può che essere un posto migliore.
Miao a parte, cosa diamine racconta una serie che cita ciliegie nel titolo? Siamo negli anni ’90 e Lisa Nova è un’aspirante regista che viaggia sino a Los Angeles per cercare di trasformare il suo cortometraggio in un film. Le cose sembrano mettersi per il meglio perché il lavoro desta l’attenzione di un produttore di Hollywood in cerca di una nuova pepita d’oro per rialzarsi. Ma il sogno presto si sgretola e la nostra Lisa la prende “benissimo”, pensando di lanciare un malocchio contro chi l’ha prima illusa e poi tradita.
Ora, lo show di cose belle ne ha parecchie, a cominciare dal fatto che sgorga dalle vene dell’horror (e delle sue tante diramazioni) quanto di meglio e più divertente ci possa essere. Nulla di tremendo o così tanto per stomaci forti, solo un intrattenimento che punta sull’estetica, la forma, e Rosa Salazar, una protagonista che il suo lavoro lo sa fare molto bene perché oscilla tra la stronza vendicatrice e la vittima con una disinvoltura ipnotica.
La sua è un’espressività versatile e che si adatta alla perfezione a ogni scena, a ogni cambi cambio di ritmo e di registro. Il suo personaggio è a cavallo di due mondi, per non dire il tramite: quello dei vivi e quello dei morti. Una dimensione che vuole oltrepassare i suoi confini e che la cerca dopo che lei stessa ha scelto di fare il più semplice dei patti col diavolo: chiedere un favore consapevole che nulla è mai gratis, soprattutto se chi ti aiuta è una strega/cartomante (Katherine Keener) che vive in una casa abbandonata e trasformata in una specie di serra difesa da zombie…
Le fonti di ispirazioni rintracciabili sono molteplici: da Stephen King a Cronenberg, da Refn (lato Neon Demon) a Lynch, passando per Robert Rodriguez e Sam Raimi (ricordate Drag Me to Hell?). Senza dimenticare il cortometraggio da cui nasce tutto, un home invasion in VHS girato in un bianco e nero inquietante che ricorda gli effetti malefici della videocassetta di The Ring. Ma Brand New Cherry Flavor ha un proprio tono di voce e trova il suo equilibrio fra lo humor nero, il grottesco e una profonda sospensione tra sogno e realtà, caratterizzata da tanti flash onirici da incubo che saltano fuori senza preavviso, come cortocircuiti esoterici improvvisi.

Certo, volendo si può rintracciare anche più di un sottotesto, come l’onnipresente sessismo sul posto di lavoro, i pregiudizi e le violenze contro cui deve combattere ogni donna per emergere, la crudeltà e il cinismo dell’industria cinematografica (come di qualsiasi industria) o quanto si è disposti a rischiare – e a calpestare – pur di raggiungere la vetta. Volendo fare un pochino i seri, potremmo dire che è tutta una grande metafora horror per denunciare il lato oscuro di Hollywood. Ma io ancora non ho la forza per analizzare tutto al microscopio in questo modo, quindi mi lascio semplicemente cullare da quello che lo show offre in termini di intrattenimento. Da come maneggia codici classicissimi del genere, splatter incluso, attraverso il proprio linguaggio. E in questo lo show funziona, a dispetto di qualche momento di eccessivo manierismo che comunque perdono all’istante rifugiandomi negli occhioni di Rosa.
E alla fine, Brand New Cherry Flavor resta un titolo che non c’entra assolutamente nulla con la serie. A dimostrazione, interpreto io, di come nella vita certe cose siano fatte anche per non avere per forza un senso. E va bene così.